Pratica Mindfulness Treviso: Come Meditare per Placare la Mente

Meditazioni Mindfulness: l'unione tra Oriente e Occidente

Pratica Mindfulness: ne hai mai sentito parlare? Se è vero che il concetto mindfulness è abbastanza recente nel mondo Occidentale, è anche vero che nella cultura Orientale la meditazione esiste da almeno un paio di millenni.

Quando nel nostro Studio WeS - Psicologia e Psicoterapia Treviso parliamo di Mindfulness, ci riferiamo proprio alla meditazione, più che a un approccio psicoterapeutico vero e proprio e, per quanto possa sembrare lontana dalla nostra esperienza, è semplice e un aiuto efficace. Per questa metodologia, infatti, rivolgiamo lo sguardo verso l'Oriente e la sua antica saggezza.

La meditazione è un sapere antico che racconta la possibilità della mente di conoscere sé stessa, di aumentare la consapevolezza con una serie di effetti collaterali positivi come l’aumento della capacità di concentrazione, di memoria, di gestione delle emozioni, oltre a un aumento della sintonizzazione empatica nelle relazioni, per non parlare degli importanti aspetti evolutivi in termini di crescita personale. In una parola, la crescita di quella consapevolezza di cui tanto si sente parlare, ma che poco si definisce.

Non è affatto azzardato affiancare la tecnica Mindfulness e la meditazione, perché chi conosce entrambe nota più di qualche somiglianza. È quasi una sovrapposizione.

Oriente e Occidente si incontrano

L’Occidente basa il suo sapere sulla scienza e sui dati oggettivi, un paradigma forse a volte troppo rigido per gestire concetti delicati e sfuggenti come la meditazione e il suo effetto sull’esistenza. Ma l’utilizzo delle neuroscienze ha permesso di indagare con rigore scientifico gli estesi effetti prodigiosi che le pratiche meditative possono avere su ciascuno di noi.

Da questo connubio tra scienza e tradizioni, a dire il vero non poi così lontane dalla nostra cultura, si è strutturata una pratica i cui effetti benefici sono stati ampiamente dimostrati da quel linguaggio scientifico che ci è familiare. Da lì in avanti, quello che prima sembrava una pratica spirituale (e lo è ancora) oggi è diventato un prezioso strumento per gestire le complessità delle nostre esistenze, che si può apprendere durante una consulenza psicologica e praticare a casa, integrandola nel proprio stile di vita, fino a modificarlo proficuamente.

Mindfulness come funziona e quando è utile

Definire la Mindfulness un approccio o, ancora più strettamente, una tecnica terapeutica, è certamente riduttivo. Praticare con regolarità la mindfulness non solo è efficace contro uno spettro piuttosto ampio di disturbi (aiuta per esempio nella gestione dell'ansia e nel miglioramento del tono dell’umore), ma anche perché può essere considerato un modo per “ripulire” quei filtri che la nostra quotidianità inevitabilmente finisce per intasare.

Siamo abituati a pensare che la nostra mente sia una sorta di organo compatto e coerente ben distinto dalla realtà esterna, anzi pensiamo ci serva per gestire la nostra realtà. E in parte è vero. La cosa a cui però non siamo abituati a pensare è che la nostra mente funziona più come un filtro di questa realtà: quotidianamente e senza sosta processiamo informazioni per ricavare esperienza.

Fuori i fatti e gli eventi e dentro i significati che traiamo dal prezioso lavoro di elaborazione della nostra mente. Per questo parliamo di filtro. Ma nessun filtro in natura può rimanere integro nel corso del tempo: prima o poi risentirà di questo continuo passaggio di materiale.

Ritornare all'interno

Ce ne accorgiamo quando andiamo a osservare più da vicino il nostro modo di pensare, che ci piace credere essere obiettivo. La verità è che il più delle volte risulta ricco di giudizi e pregiudizi, di convinzioni, di aspettative, di bramosie e distorsioni che derivano proprio dal “bagno” culturale in cui siamo immersi. Il filtro si intasa, non filtra più molto bene, e senza accorgercene perdiamo la nostra indispensabile capacità obiettiva. Quello che pensiamo essere il nostro pensiero più intimo o profondo, soggettivo, personalissimo, altro non è che un condizionamento, e buona parte della sintomatologia è legata a questo.

Meditare (per esempio ricorrendo al metodo mindfulness) significa riportare la nostra attenzione a quell’osservatore interno che rischiamo di perdere altrimenti, quell’osservatore in grado di cogliere questo processo e di distinguere la nostra natura profonda, che è realmente in pace al netto delle ansie, delle frustrazioni e delle depressioni che derivano dal nostro valutarci inadeguati, “non abbastanza”, oberati e frustrati, solo perché prendiamo come metro la realtà esterna a dispetto della nostra natura.

Meditare significa recuperare la nostra essenza e valorizzarla. Nella metafora del filtro equivale a fare manutenzione: ripulirlo dalle impurità che si sono depositate nel tempo e che ne impediscono il corretto funzionamento.

Pratica Mindfulness: un supporto per psicologi psicoterapeuti

Considerando quanto appena detto, è facile comprendere quanto sia riduttivo assimilare la pratica mindfulness, o altre modalità di meditazione, a una tecnica finalizzata a uno scopo psicoterapico. Sarebbe più corretto definirla una pratica parallela e di supporto alla psicoterapia. Le tecniche Mindfulness possono essere paragonate a una buona cura del corpo che un esercizio appropriato e una sana alimentazione rendono pronto a intervenire più facilmente su alcuni dolori, quali, solo per fare un esempio, il mal di schiena o una contrattura.

Almeno in generale, perché a oggi la letteratura scientifica descrive con buona evidenza gli effetti terapeutici “diretti” che la pratica mindfulness è in grado di portare su quadri d’ansia e depressivi, sulla gestione e riduzione dello stress, per la gestione del quale è stato messo a punto uno specifico protocollo Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR). Le tecniche di Mindfulness si rivelano utili anche per lavorare sulla riduzione di rabbia e ruminazione, e su tutto il complesso mondo relativo al quadro dei disturbi alimentari e dei disturbi ossessivi.

Come praticare la Mindfulness

Passiamo adesso alla domanda che naturalmente ci si può porre: tecnica mindfulness come si pratica? Scoprire come gestire la produzione incessante del cervello, interessa a molte persone, soprattutto quando si vivono vite così tanto sotto pressione da farci provare troppo spesso attacchi di ansia o, peggio, sperimentare vissuti di depressione. Gli esercizi di meditazione sono numerosi e devono essere stabiliti in base ai bisogni della singola persona.

Praticare Mindfulness non va immaginato come un ulteriore faticoso impegno, bensì come un momento dolce, e di pace, per sé. Scienza alla mano, si è visto che è sufficiente dedicare 20-30 minuti al giorno per allenarsi a riportare l’attenzione dal rumore costante del mondo e del flusso caotico dei propri pensieri a sé stessi e al proprio centro, tutto questo attraverso la semplice osservazione del respiro (meditazione del respiro): questa attenzione, in un tempo non necessariamente lungo, si rivela essere ben ripagata.

Nel nostro Studio WeS - Psicologia e Psicoterapia Treviso affianchiamo le nostre varie metodologie alla pratica mindfulness soprattutto quando intendiamo aiutare a disidentificarti con l’espressione automatica della mente, a riportare la tua attenzione sul vero te stesso e a lasciare andare le sequenze di pensieri spontanei, così come le nuvole passano, nei cieli azzurri e ventosi di primavera: ritrovare una connessione con sé stessi aiuta a rimettere ordine nella propria vita e a vedere da nuove angolazioni i problemi che sembrano sovrastare l'esistenza. Ecco perché è sempre bene inserire esercizi mindfulness in un percorso psicoterapeutico volto ad alleviare la propria situazione di disagio.

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