Gestione dello Stress Treviso - Donna Stanca con le Mani alle Tempie

Gestione dello Stress: Ritrovare la Gioia del Quotidiano

Gestione dello Stress: Ritrovare la Gioia del Quotidiano

Gestione dello Stress Treviso - Donna Stanca con le Mani alle Tempie

Un problema della società contemporanea

Gestione dello stress: un obiettivo da raggiungere non solo per migliorare la nostra quotidianità, ma anche per sostenerci nel superare momenti difficili, nel superare un dolore che può lasciarci dei segni profondi.

A volte, l'esaurimento da stress, se vogliamo usare un linguaggio colloquiale, arriva molto dopo aver vissuto una situazione di emergenza. Credici: più che nel marzo 2020, è stato circa un anno e mezzo dopo l'inizio della pandemia da COVID-19 che abbiamo cominciato a digitare su Google "crollo psicologico sintomi" e anche "stress psicologo".

Ma cosa intendiamo quando parliamo di stress? Cos'è che ci fa sentire stanchi, affaticati e magari anche deconcentrati?

Stress e resilienza: le "botte" della vita che dobbiamo assorbire

Nello Studio WeS - Psicologi e Psicoterapeuti Treviso ricordiamo una vecchia pubblicità che girava per la città affissa sugli autobus. C’era una lattina, visibilmente ammaccata da un lato, con sopra una laconica scritta: “botta”. Accanto c’era la stessa lattina, intatta, sopra una altrettanto laconica scritta: “risposta”. Semplicemente geniale.

Non ci ricordiamo cosa pubblicizzasse (forse una carrozzeria), ma concordiamo sul fatto che quella semplice pubblicità è un esempio chiaro e sintetico di cosa vuol dire "resilienza". Si tratta di un concetto che è sempre servito a descrivere la capacità che ha un materiale di ritornare alla sua forma originaria dopo un urto, o più in generale dopo quello che potremmo definire uno "stressor".

Oggi "resilienza" è un concetto quanto mai alla moda, quasi consumato e spesso abusato. Ma è un concetto indubbiamente attuale: noi siamo la lattina, ammaccata dal nostro stile di vita, e la lattina intonsa è ciò che dobbiamo tornare ad essere.

Per fortuna la nostra complessità psico-biologica è decisamente maggiore di quella della lattina. Per fortuna, perché la vita è altrettanto complessa. E quando l’equilibrio tra queste due complessità è a nostro sfavore si può arrivare all'esaurimento fisico e mentale. Ancora per fortuna, i modi per affrontare lo stress esistono eccome.

Forse la lattina non saprà mai cosa vuol dire soffrire da stress. Noi però possiamo utilizzare questa semplice storia per interrogarci anzitutto su cos'è lo stress, sul perché subiamo dello stress emotivo con conseguenze anche forti e, magari, iniziare a convincerci che curare lo stress è, senza dubbio, possibile.

Il corpo umano e lo stress

Gestione dello Stress Treviso - Endocrinologo Fisiologo Hans Selye

Non si può parlare di stress senza citare l’egregio lavoro di Hans Selye, endocrinologo e fisiologo, che ha permesso di fare luce su meccanismi e segni di stress come mai prima di allora.

Selye ci mostra come il nostro corpo sia una macchina perfetta, in grado di rispondere anche a situazioni critiche estreme in modo così efficace da sorprendere persino noi stessi. Se la situazione lo richiede sappiamo compiere imprese capaci di lasciare di stucco chiunque.

Allora perché, se siamo così capaci di fronteggiare le emergenze, soffriamo lo stress? Come mai i disturbi psicosomatici da stress diventano molte volte più pericolosi dei disturbi fisici? Perché a volte falliamo miseramente nella gestione dello stress?

Come esseri umani, è vero, siamo resilienti, ma c’è un ma; e il lavoro di Selye ci aiuta a capirlo.

La risposta del nostro corpo agli stimoli minacciosi

Selye afferma che, di fronte ad uno stimolo stressante o minaccioso, il nostro organismo risponde in tre fasi. Come prima cosa si allarma, ossia si prepara e contestualmente oppone la prima reazione. Se questo non basta, organizza come può una resistenza ulteriore, dando fondo a tutte le risorse. E siamo alla seconda fase.

A questo punto o lo stimolo stressante cessa, e allora in qualche modo abbiamo la possibilità di superare l’emergenza, altrimenti ci troviamo ancora di fronte a una situazione estremamente richiedente, ma senza energie perché le abbiamo appena esaurite. È il momento in cui il nostro corpo inizia ad accusare il colpo manifestando tutti quei sintomi dello stress tipici dell’iperattività prolungata: disturbi digestivi, alterazione del ritmo sonno veglia e irritabilità, solo per menzionarne alcuni. Insomma, tutto ciò che probabilmente spinge a digitare su Google "burn out stress" o "stress emotivo sintomi".

Volendo usare un’altra metafora, è come se da corridori il nostro allenatore ci dicesse: “I prossimi sono i cento metri più importanti della tua carriera: dai tutto ciò che hai”. Noi lo facciamo, diamo tutto, perché è importante. Ma al termine dei cento metri l’allenatore dice che ce ne vogliono altri cento, da correre sempre al massimo delle nostre capacità.

E noi lo facciamo ancora, chiaramente con meno fiato di prima e guardando con preoccupazione quell’allenatore che sta per richiedere un ulteriore sforzo, mentre matura in noi la consapevolezza di aver già speso tutte le energie che avevamo.

Eustress o distress? La differenza tra la tensione buona e quella cattiva

Gestione dello Stress Treviso - Illustrazione Uomo Stressato che si tiene il capo

C’è un altro aspetto che è bene menzionare parlando di stress e di come combattere lo stress.

L’attivazione del nostro organismo (analogamente a quanto potremmo dire dell’ansia) si correla con una buona prestazione. Rimanendo nella metafora sportiva, diamo il meglio di noi se abbiamo una certa attivazione, una certa tensione.

Non tutte le attivazioni sono funzionali ed è tra queste che si coglie la differenza tra una risposta funzionale e una reazione controproducente.

In termini di funzionalità e di efficacia, il nostro livello di attivazione ottimale, cioè quello che ci facilita nel raggiungimento degli obiettivi, è tale se “medio” (tecnicamente viene definito "eustress"). Superato questo livello, il rapporto tra il costo della nostra attivazione e la sua efficacia cala drasticamente, e in questo caso si parla di "distress".

Tornando alla nostra attività di corridori, i primi cento metri sono quelli in cui il nostro "eustress" ci aiuta a dare il massimo. E infatti, dopo aver dato il massimo, nella fase successiva si entra in sofferenza: inizia così la fase di "distress", nella quale cominciamo ad avvertire i sintomi dello stress eccessivo.

Gestione dello stress: come intervenire nel concreto

Tralasciando considerazioni su quanto la vita di oggi sia più o meno estenuante rispetto al passato, su quanto la quotidianità urbana sia più provante di una vita condotta in armonia con la natura e i suoi ritmi, oggettivamente la sofferenza legata allo stress (e alla gestione stress) impone considerazioni rispetto a come conduciamo l’esistenza.

Capire come viviamo è dunque il primo passo per arrivare a un buon controllo dello stress, senza dover giungere per forza ai primi sintomi di esaurimento inteso come l'esaurirsi, il terminare delle nostre risorse vitali.

La prima linea di intervento, in questo quadro clinico più che in altri, è la riconsiderazione dei ritmi e degli "stressor" con cui veniamo a contatto quotidianamente. Nessuna tecnica, nessuna psicoterapia o farmaco possono aiutare se ad ogni minuto o secondo della tua giornata c’è una qualche emergenza. Ripensare l’agenda e l’importanza che diamo ai diversi eventi è un passo imprescindibile.

Gestione dello Stress Treviso - Illustrazione Uomo che fa Yoga con Orari e Calendari

Ma accanto a questo, in tempi relativamente recenti, lo sviluppo delle tecniche di Mindfulness, la cui funzionalità è ormai comprovata, ha permesso di dare una prima risposta alle esigenze di gestione dello stress. Queste tecniche meditative sono letteralmente un training verso una maggiore capacità di prendere le distanze e di relativizzare l’importanza di ciò che accade e di ciò che pensiamo.

Non è l’unico approccio psicoterapeutico percorribile, perché il Training Autogeno, le Tecniche di rilassamento e un’attività aerobica moderata hanno dimostrato di essere dei validi aiuti.

Nello specifico, la Mindfulness segna l’esordio della meditazione in ambito clinico e si propone come trattamento orientato a diminuire o addirittura a superare lo stress. Il suo impiego più famoso è all’interno del MBSR – Mindfulness-based stress reduction, un programma di meditazione strutturato in otto settimane, svolto tendenzialmente attraverso una terapia di gruppo.

Psicologi Treviso Studio WeS: un aiuto concreto nella gestione dello stress

L'analisi di queste poche righe ha lo scopo di rendere più chiara l'origine dello stress e, soprattutto, di comunicare che superare i momenti di stress, anche i più acuti, è un'operazione possibile.

Come in molti casi, fare il lavoro da soli è un grosso dispendio di energie (che già sono esaurite, in questo quadro più che in altri), e può portare a pochi risultati. La scelta migliore è rivolgersi a un esperto abituato per esperienza a gestire situazioni come queste. In fondo l'obiettivo rimane vivere meglio senza cedere allo stress

A Treviso e provincia, è possibile rivolgersi alla Dott.ssa Monica Anoja e al Dott. Riccardo Baroffio. Operiamo da anni nella gestione dello stress, ma anche in altri ambiti di intervento e ricorrendo a metodologie diverse. Se vuoi sapere cosa dice chi si è già rivolto a noi, ti consigliamo di visitare questa pagina.

Qualora desiderassi prendere un appuntamento con uno di noi due o avere maggiori informazioni su un eventuale percorso terapeutico, contattaci.

Divisore Decorativo

Studio WeS

Studio Anoja
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Dott.ssa Monica Anoja

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