Crescere come persona: sono davvero necessarie le tecniche psicoterapeutiche?

Percorsi crescita personale: pur meritando considerazioni a parte rientrano tra gli ambiti di intervento di noi psicologi dello Studio WeS - Psicologia e Psicoterapia Treviso. Quando si pensa alle terapie psicologiche, è probabile che vengano in mente quadri come gli attacchi di panico, l'ansia o i vari traumi psicologici che una persona può incontrare nel corso della vita.

Eppure anche i percorsi crescita personale fanno parte del lavoro di uno psicologo psicoterapeuta, anche se, possono essere trattati e concepiti in diversi modi.

È convinzione comune che abbia senso rivolgersi a Psicologi Psicoterapeuti solo quando è necessario superare momenti difficili. Ma questa visione delle cose esclude un aspetto poco discusso, ma non per questo poco importante: la naturale forza – che ne siamo consapevoli o meno – ad evolvere come persone, ad espandere la nostra consapevolezza, a portare miglioramento alla qualità della nostra vita e delle nostre relazioni.

Cos'è la crescita personale: lo psicologo Treviso risponde

Nel delizioso romanzo autobiografico "Metafisica dei tubi", l'autrice Amelie Nothomb si descrive proprio come "un tubo" nei primissimi tempi della sua vita. Un corpicino del tutto male in arnese rispetto alla vita (come ciascuno di noi almeno nei primi mesi di vita) la cui unica funzione è lasciare transitare sostanze nutritive attraverso di sé. 

Potremmo estendere la metafora non solo alle fasi di crescita del nostro corpo, che acquisisce forma e forza con il passare del tempo e con il transitare di nutrimento, ma anche alla nostra mente, a quello che qualcuno chiamerebbe “Sé”.

Crescere come persona significa lasciar transitare nella nostra vita le esperienze che incontriamo, ma soprattutto imparare ad utilizzarle per dare senso e significato a noi e alla nostra esistenza, per raffinare il nostro modo di leggere le cose, per acquisire competenze di vita, per aumentarne la qualità e, se possibile, “elevare” i nostri scopi e obiettivi.

Non si parte per forza da un disagio

Quando pensiamo alla psicoterapia, lo facciamo pensando ad un disagio, perlopiù un sintomo, che vogliamo risolvere. E la psicoterapia è questo in fondo.

Anzi, sarebbe più corretto dire che è anche questo. Gestire un sintomo, superarlo o risolverlo significa comprenderne il significato, l’origine, e quindi immancabilmente, o quasi, ci ritroviamo a guardare alla nostra storia, per rileggerla possibilmente con delle lenti diverse. E questo forse è un senso più ampio che si possa dare a quello che normalmente definiamo un percorso di psicoterapia.

Un percorso di crescita personale non parte necessariamente da un sintomo da risolvere: può essere invece originato da una motivazione evolutiva, un desiderio che spesso ha la consapevolezza in sé stessa di espandersi, di elevarsi, di compiere un cammino evolutivo per “mettere distanza” tra il nostro Sé e quella condizione iniziale descritta ironicamente dalla Nothomb.

Le metodologie a cui ricorriamo nel nostro Studio WeS - Psicologia e Psicoterapia Treviso, come l'Analisi Transazionale, la Mindfulness o la terapia di gruppo, son solo alcuni degli strumenti che si possono utilizzare a questo scopo.

Esplorare il nostro giardino

La psicoterapia ci aiuta in questo cammino. È una psicoterapia che, più che in ogni altro caso, si appoggia ad una dimensione relazionale. Un viaggio con un interlocutore esperto (per esempio noi psicologi a Treviso) che accompagna a visitare i nostri giardini interiori, di alcuni dei quali non sospettiamo neppure l’esistenza, o per alcuni dei quali scopriamo essere necessari degli interventi di potatura o di riordino.

È la psicoterapia che diventa uno strumento utile (certamente non l’unico) per capire come mai incontriamo dei partner che finiscono per somigliarsi tra loro più di quanto avessi immaginato, ad esempio, e che mi aiuta di conseguenza a fare delle scelte diverse. O che mi aiuta a capire perché in certe situazioni mi senta tendenzialmente a disagio, anche quando non riesco a trovare nulla di disagevole per me. O, ancora, è lo strumento che mi aiuta a ridisegnare le tappe della mia vita quando gli obiettivi che mi ero prefissato smettono di avere significato, magari una volta raggiunti.

Quindi crescita personale significa in altri termini conoscersi, capirsi e scegliere nella vita con autonomia.

Soprattutto con autonomia, che rimane probabilmente il vero obiettivo da raggiungere. Autonomia significa costruire il proprio punto di vista, ripulito dalle influenze esterne, culturali, famigliari, un punto di vista libero dalla paura di non essere riconosciuto, o peggio, di non appartenere se non si adotti il pensiero degli altri, o se non si compiacciono le altrui aspettative. Significa reggere il rischio, perché si impara a dare più importanza alla realizzazione della nostra esistenza per come vogliamo che sia, finendo magari per amare di noi stessi degli aspetti che un tempo detestavamo o che neppure sapevamo di avere.

Il modo di procedere di una psicoterapia con questo scopo può essere letteralmente senza tempo: ci sono terapeuti, che consideriamo illuminati, che hanno approfittato di tutto il tempo della loro esistenza per continuare a lavorare su loro stessi.

Il fine ultimo della psicoterapia nei percorsi crescita personale e non solo

Il “discorso su sé stessi”, l’autonomia se non correttamente intesa sono concetti che possono presentare il rischio di una esasperazione dell’auto-centratura. L'abbiamo trattato anche in merito ai problemi relazionali, al narcisismo, all’ottimale strumento della terapia di gruppo: il troppo “io”, il famigerato “ego”, alla fine, produce disagio.

A ben considerare, la psicoterapia ha lo scopo di portare l’individuo ad un io equilibrato e solido, al fine di trascenderlo. Solo una persona con un “Adulto integrato”, come si direbbe in Analisi Transazionale, può spostarsi verso la comunità o la Spiritualità, escludendo giochi psicologici. E in questo senso, anche, può intendersi la crescita personale, ossia come un movimento che conduca fuori dal proprio orticello.

Un ulteriore libro che ci viene in aiuto, un testo importante, è "L’epoca delle passioni tristi", a opera di due psicoanalisti, Miguel Benasayag e Gérard Schmit. Da questo prezioso sguardo sul nostro tempo emerge un invito, quale possibilità terapeutica per tutti, ossia riconoscere, costruire, sostenere legami concreti, uscire dall’isolamento in ideali individualistici e proiettarsi nel comune. È la cruciale questione della competizione su cui è fondato il nostro sistema, peraltro così antitetico a quanto è proficuo per la nostra buona autostima.

"Tutti parlano di pace ma nessuno educa alla pace. A questo mondo, si educa per la competizione, e la competizione è l’inizio di ogni guerra. Quando si educherà per la cooperazione e per offrirci l’un l’altro solidarietà, quel giorno si starà educando per la pace." - Maria Montessori

Psicologia Treviso: crescere insieme

Speriamo, con queste poche parole, di aver aperto una nuova prospettiva sulle tecniche di psicoterapia e su come esse sono un aiuto cui ricorrere non solo in casi di emergenza come la depressione o i disturbo di personalità, problemi di grande importanza che rientrano nei nostri ambiti di intervento.

Se vuoi conoscerci meglio, puoi visitare la pagina del nostro Studio WeS o le nostre singole pagine, quella della Psicologa Psicoterapeuta Treviso Dott.ssa Monica Anoja e quella dello Psicologo Psicoterapeuta Treviso Dott. Riccardo Baroffio.

Se invece sei interessato a un percorso di crescita personale e stai pensando se intraprenderne uno sotto la nostra guida, siamo aperti a tutte le domande utili a chiarire: per questo, ti rimandiamo alla pagina dei contatti.